La Sindrome di Asperger rientra nei “disordini pervasivi dello sviluppo”, si tratta di una alterazione del comportamento rispetto a quello considerato socialmente accettabile. È una tra le forme meno gravi di autismo e, infatti, i bambini affetti dalla sindrome di Asperger, da adulti conducono, solitamente, una vita pressoché normale.
Atteggiamenti tipici di un ragazzo affetto da Sindrome di Asperger
Pare che personaggi come Mozart, Newton, Bob Dylan e Steve Jobs, fossero degli Asperger e che siano diventati esperti “geniali” nel loro ambito proprio in conseguenza alla sindrome. Questo perché, una delle caratteristiche principali di una persona affetta da Asperger è l’elevata dedizione verso un determinato interesse e l’attenzione quasi maniacale per i dettagli, tanto da diventare incredibilmente abili. Il lato oscuro della medaglia è però la difficoltà di relazione con gli altri, seguita dalla tendenza all’isolamento. In alcuni casi si possono notare atteggiamenti aggressivi e movenze fisiche goffe.
Cani da Assistenza per Disturbi dell’autismo
Notizia ormai molto diffusa è come la Pet Therapy possa essere un buon supporto per un bambino o un adolescente affetto da autismo. Naturalmente un cane da assistenza per autistici è un cane selezionato e addestrato allo scopo, con doti che non troviamo in tutti i cani. Pensare di prendere un cane qualsiasi è sbagliato e, anzi, spesso si trasforma in un impegno ulteriore di cui farsi carico.
Le qualità dei cani
Perché un cane riesce a entrare in relazione con persone affette da Asperger? La risposta si colloca tra la capacità di non giudizio del cane, che analizzeremo nell’aspetto Zen, e la creazione di linguaggi di comunicazione biunivoci al di fuori della “normalità”.
Spesso, in un percorso di educazione, il proprietario chiede come deve farsi capire dal cane, come se ci fosse un traduttore! In realtà, la comunicazione tra due specie diverse si deve costruire giorno per giorno.
Quando un ragazzo con Asperger si ritrova tra coetanei e tutti, a suo avviso, usano una comunicazione per lui poco interessante o poco approfondita, la soluzione che trova è quella di isolarsi. Nella relazione col cane invece può crearsi una comunicazione unica, nella quale entrambi apprendono l’uno dall’altro, cosa che dovrebbe comunque accadere per qualsiasi proprietario.
Il linguaggio segreto dei cani per assistenza asperger
Per il cane è fondamentale la coerenza e la costanza nella routine quotidiana, un soggetto tendente all’ossessione sarà per lui un ottimo esempio da seguire.
Come dicevo, però, non tutti i cani sono adatti, la selezione deve vertere su razze docili e forti sia fisicamente che mentalmente, con un temperamento medio e con il giusto imprinting con l’uomo.
Oltre alla cucciolata, anche la scelta del soggetto migliore ricopre la sua importanza, così come il protocollo di addestramento. L’educazione si può orientare su quella standard per qualsiasi cane; stando maggiormente attenti al senso di responsabilità, di rispetto dell’altro, dello stimolo alle carezze e quindi delle emozioni. L’addestramento invece lo si deve personalizzare in base alle esigenze dell’utente.
- Insegnare degli esercizi che la coppia uomo/cane possa fare in gruppo, come ad esempio il terra resta con distrazioni di altri cani, per la socializzazione.
- L’uso di comandi a tonalità diversa per lavorare sul tono piatto del ragazzo, magari col cane che esegue solo determinati esercizi se il tono è alto e non se è basso.
- Dosare le ripetizioni degli esercizi per indurre la non ossessione quando si svolge un’attività.
Secondo concetti simili si forma un protocollo in cui il cane d’assistenza asperger deve imparare esercizi specifici per essere realmente di aiuto per il ragazzo.
Il non giudizio Zen
Parlando invece della capacità del non giudizio, diciamo che la si trova tra le visioni Zen per migliorare il proprio modo di percepire l’altro. Per il cane è naturale distinguere soltanto tre tipi di esseri umani: i componenti del branco, gli estranei simpatici e gli estranei antipatici. Questo significa che non mostra differenze di espressione o comunicazione se l’umano che ha di fronte ha un colore di pelle diverso, ha una zoppia o attiva atteggiamenti strani rispetto all’etichetta umana.
Un ragazzo che per via della sua patologia nota i minimi dettagli sugli altri, percepirà anche un semplice sguardo più intenso nei suoi confronti vivendo in continuo disagio. Se tutti imparassimo il non giudizio magari sarebbe più semplice promuovere l’integrazione dei “cosiddetti” diversi.
Fabrizio Zerbo